"Fa che tutto sia fuoco dentro di me... davvero... fa che tutto sia fuoco dentro di me" (Litfiba)



venerdì 26 febbraio 2010

Parole come macigni!

Fanno maledettamente riflettere le parole di Roberto Saviano, messe su Youtube dall'amico blackoutotale.



Ci salveremo solo se tutti (anche nel nostro piccolo vivere quotidiano) indosseremo un bell'elemetto ed inizieremo di nuovo a comportarci da cittadini che vogliono "una" nazione giusta e di eguaglianza.

mercoledì 24 febbraio 2010

I "miei" film Avatar

Avatar è un concentrato di "miei" film: James Cameron ha sicuramente fatto il film della vita. Ci ha vissuto assieme per anni e, credo, non se ne staccherà più!
E' un condensato della sua vita di cineasta, di spettatore, di lettore, di ascoltatore: l'applauso della sala alla fine del film quando sullo schermo appare la scitta "written and directed by James Cameron" non può che essere il migliore omaggio che noi spettatori potevamo tributargli.

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Ho visto il film in 3d, ma mi sono convinto che non è questa tecnologia che "fa" il film: risplende di luce propria: la storia vince su tutto!

Mi sono ritrovato a pensare che grazie all'amore il marine Jake viene rieducato ad essere "uomo": seguendo un vero e proprio percorso educativo per diventare Na'vi riacquista l'umanità che aveva perso. La prime due ore del film sono stupende: Jake grazie al suo avatar ritrova l'uso delle gambe (la scena in cui per la prima volta torna a camminare e a sentire nuovamente il contatto dei piedi nudi con il terreno è commovente) e torna nuovamente a "sentire", a vivere. Fondamentale per questa esperienza è il contatto con la natura: un contatto che non è solo di sensazioni, ma che diventa fisicità grazie a una propaggine nervosa che permette ai Na'vi di entrare nell'animo delle loro cavalcature, sia di terra che di aria e di condividerne le sensazioni. Emozionantissima la parte in cui Jake diventa un cacciatore volante, che deve affidare il proprio essere (fisico e emotivo) a dei volatili che mi ricordano gli pterodattili.

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La parte finale mi ha ricordato molto i film americani di protesta anni '70 quando un "potente" cercava di schiacciare un "debole" sia che si trattasse di pellerossa o di vietnamiti.

Comunque su tutto vince la vita, vince l'amore. Fondamentale notare che i Na'vi non dicono "ti amo", ma "ti sento". E' un film di sensazioni e di sentimento, come tutti gli altri film di James Cameron: la tecnologia diventa solo il tramite attraverso cui realizza le sue pellicole e con cui ci trasmette un unico vero diktat: VIVETE, AMATE.
Il film termina con Jake che diventa definitivamente un Na'vi per riappropriarsi per sempre del suo essere "uomo".

Capolavoro: dategli tutti gli Oscar che potete, se li merita tutti!