"Fa che tutto sia fuoco dentro di me... davvero... fa che tutto sia fuoco dentro di me" (Litfiba)



venerdì 29 ottobre 2010

Buio e... Luce - Settimana nazionale contro la violenza - Palazzo Estense, Varese - 16 ottobre 2010




Sabato 16 ottobre presso il Salone Estense del Palazzo Comunale di Varese, si è svolta una mattinata contro la violenza. Ho contribuito ad organizzare la manifestazione patrocinata dall'Assessorato Pari Opportunità del Comune di varese.
Nel salone è stato posizionato un particolare allestimento (come potete ben vedere dalle foto seguenti) con un'esposizione di opere della fotografa Karen Berestovoy e dei pittori Mario Tettamanti, Bartolomeo Spanò, Dora Aliverti e Donato Ciceri










 
Contemporaneamente sotto I portici del Comune è stata allestita una mostra fotografica del fotografo Carlo Meazza dal titolo “La persona Down: progettiamo un futuro adulto”, che ha riscontrato una notevole attenzione da parte della cittadinanza.

La mattinata è iniziata con l'esibizione dell'Orchestra di fiati del liceo “A.Manzoni” di Varese, che ha suonato tre pezzi molto coinvolgenti.



Poi, avvolti dal buio della sala, è stata la volta di un mio video, con cui ho voluto rappresentare la buia barbarie della violenza che ha devastato il nostro mondo. Il finale è però di speranza, pensando ad un futuro migliore...
(Il video è gentilmente pubblicato dal sito di VareseNews, quotidiano on line della provincia di Varese e questo è il link da cui potete anche accedere all'articolo che è stato dedicato alla manifestazione)



Una volta riaccese le luci La Dott.ssa Nicoletta Zucchi Responsabile dei Servizi Demografici del Comune di Varese, ha preso la parola spiegando il significato delle opere esposte: il buio della violenza e la luce della speranza. Gli stessi percorsi fatti di visi, occhi, mani di donna che si possono calpestare oppure evitare, servono per provocare reazioni diverse in ognuno di noi: subire la violenza o contrastarla opponendoci.



I relatori sono stati introdotti da una presentazione dell'Assessore alle Pari Opportunità e ai Servizi Educativi del Comune di Varese Patrizia Tomassini che ha spiegato come l'intenzione sia stata quella di creare un momento di riflessione sul tema della violenza: Buio e Luce indicano i due aspetti della problematica: non ci sono solo cose brutte e negative ma anche tante occasioni per migliorare. L'impegno deve essere di tutti: non si può e non si deve fare l'abitudine alla violenza ed è importante partire dalle scuole, dall'educazione dei giovani soprattutto con il buon esempio: Famiglia e Scuola giocano un Ruolo essenziale in tutto il processo educativo e formativo del giovane e l’adulto deve dimostrarsi sempre un punto di riferimento “virtuoso” da seguire. I giovani devono rendersi conto che la violenza non deve essere un fatto “normale”, “ordinario”, ma solo una grave e deplorevole anomalia.

L'Assessore Patrizia Tomassini (seconda da sinistra), introduce i relatori

Sono poi cominciati gli interventi dei relatori.

La Dott.ssa Giovanna Brebbia (Dirigente Medico Chirurgia 1 Azienda Ospedaliera Universitaria “Ospedale di Circolo e Fondazione Macchi”) con il suo intervento La Persona Down, progettiamo un futuro adulto”, ha cercato di esprimere a parole le emozioni scaturite da vari percorsi operativi, tutti volti ad integrare al meglio la persona down nella vita quotidiana, in ciò coadiuvata dalle significative foto scattate da Carlo Meazza ed esposte per tutta la settimana sotto il porticato del Palazzo Estense.


L’Avvocato Sara Maria Rasconà ha esposto lucidamente la sua attività volta a supportare le vittime del sempre più diffuso fenomeno dello stalking, che spesso ultimamente assurge all’attenzione della cronaca. Il fenomeno è stato analizzato in tutti i suoi aspetti pratici e psicologici, fornendo alla platea informazioni su un fenomeno odioso e che solo ora la legge ha deciso di affrontare in maniera adeguata.

Il pubblico presente in sala

Il Tenente Piera Stornelli (Comandante Nucleo Operativo e radiomobile compagnia Carabinieri di Varese), ben riagganciandosi all’intervento dell’Avvocato Rasconà, ha portato al pubblico la sua esperienza operativa maturata sul campo, in primis in materia di violenza domestica e relazionale sulle donne. Dopo un’introduzione sull’attuale normativa che cerca di contrastare al meglio questi biechi fenomeni, è passata ad analizzare un caso operativo concreto riguardante un arresto in flagranza di reato di STALKING di cittadino di origini tunisine. L’analisi è stata molto accurata e partendo dal racconto del caso pratico è stata spiegata l’efficacia della nuova legislazione.


La mattinata si è conclusa con Eugenia Trotti (ricercatore di psicologia clinica presso l’Università degli Studi dell’Insubria) che ha intitolato il suo intervento: Riflessioni Psicologiche sulla Violenza. Il fenomeno violenza è stato sviscerato in tutte le sue componenti: origini, cause, dinamiche, effetti, artefici e vittime. Poi è stata fatta una disamina sul fatto che l’aumento della violenza sia un dato reale o solo un artificio mediatico, proponendo alla fine soluzioni che non possono essere certo considerate definitive, ma che possono aiutarci a sconfiggere le violenze della vita quotidiana.

Il tavolo con i relatori. Da sinistra: Eugenia Trotti, Patrizia Tomassini, Giovanna Brebbia, Sara Maria Rasconà e Piera Stornelli.


Sono stato molto soddisfatto di partecipare attivamente alla realizzazione di questa mattinata: spero che nel pubblico presente sia attecchita quella scintilla di speranza che tutti noi organizzatori, artisti e relatori abbiamo cercato di accendere con il nostro lavoro.

Avrei voluto concludere con il video realizzato con le foto di  Karen Berestovoy e con le immagini dei quadri dei pittori che hanno accettato di esporre le loro opere durante la mattinata, ma il link sul sito di VareseNews non è più attivo (io lo segnalo comunque lo stesso, eccolo qui) quindi concludo con una mia foto scattata durante la proiezione del mio video.

La vitale speranza di un mazzo di rose si staglia sulla buia e cupa violenza dell'Olocausto.
 "Peace and Love"!

martedì 12 ottobre 2010

Kurt Cobain: ma lasciatemelo in pace!!! (Povero Kurt episodio n.2)

E' con il solito raccapriccio che leggo certe cose: la memoria di Kurt Cobain oramai è notorio, non è difesa dalla vedova (provate a leggere questo mio post), ma dai suoi due vecchi compagni d'avventura dei Nirvana Krist Novoselic e Dave Grohl.
Lo scempio causato da Activision con il suo gioco "Guitar Hero", ha fatto giustamente indignare Krist e Dave (e anche me!!!); leggete la loro dichiarazione congiunta:

 ***

"Vogliamo che la gente sappia che siamo sgomenti e molto delusi  dal modo in cui un facsimile di Kurt Cobain è stato usato nel gioco di Guitar Hero. Il nome e l’immagine di Kurt Cobain sono di proprietà esclusiva della sua compagnia – non abbiamo alcun controllo su quest’area.

Sebbene fossimo al corrente che l’immagine di Kurt sarebbe stata usata insieme a due canzoni dei Nirvana, non sapevamo che i giocatori avrebbero avuto la possibilità di sbloccare il personaggio. Questo permette che il personaggio possa suonare qualsiasi canzone voglia il giocatore. Vorremmo spronare Activision affinché faccia la cosa giusta e “ri-blocchi” il personaggio in modo che ciò non accada in futuro.

E’ duro vedere un’immagine di Kurt mentre fa la pantomima di brani altrui accompagnato da personaggi da cartone animato. Kurt Cobain ha scritto canzoni che significano molto per molte persone in tutto il mondo. Siamo convinti che Kurt si meriti di meglio."

Krist Novoselic e Dave Grohl

*** 

... solo un'ultima cosa: Kurt mi rimane nell'anima!
"Come as you are... like an old memory..."

domenica 10 ottobre 2010

RUNRIG vs Rod Stewart "The rhythm of my heart": il fascino delle cover (Episodio n. 1):

Quante volte sentendo una canzone mi sono detto "che bella!"
Quante volte ho scoperto che una bella canzone è in realtà una cover di un altro brano!
Quante volte mi sono detto che la cover è meglio dell’originale!
Da qui nasce l’idea di una serie di pezzi sulle cover che mi sembrano più "emozionali" della versione originaria.
La "cover" deve essere sentita, voluta: bisogna travasare in essa una nuova sensibilità artistica e farla diventare un prodotto indipendente.

Inizio con "The rhythm of my heart", un pezzo di Rod Stewart del 1991 pubblicato sull’album "Vagabond Heart": il brano ai tempi mi sembrò piacevole, ma acquista vita propria solo con la versione dei Runrig, un gruppo di “scottish celtic rock” (belle queste definizioni, anche se forse non è mai troppo giusto cercare di "definire" la musica…) datata 1996 e apparsa sulla loro compilation "Long Distance", di cui consiglio a tutti l'ascolto per conoscerli un po' meglio.

Cosa ci fa piacere una canzone? Non si può spiegare a parole: sono sensazioni!


Di questa versione mi piacciono sia la strumentazione folk (rock?) scozzese che il video (molto fascinoso per chi come me ama i panorami anglosassoni), ed in definitiva la preferisco alla versione di Rod Stewart.

Ecco la versione dei Runrig:


Ed ecco l'originale di Rod Stewart, in una versione LIVE:


A voi quale piace di più?



Rhythm Of My Heart
(Marc Jordan, John Capek)

Across the street the river runs
Down in the gutter life is slipping away
Let me still exist in another place
Running under cover of a helicopter blade
 
The flames are getting higher in effigy
Burning down the bridges of my memory
Love may still be alive somewhere someway
where they're downing only deer
a hundred steel towns away
 
Oh rhythm of my heart is beating like a drum
with the words "I love you" rolling off my tongue
 
No never will I roam for I know my place is home
where the ocean meets the sky
I'll be sailing
 
Photographs and kerosene light up my darkness
light it up, light it up
I can still feel the touch of your thin blue jeans
Running down the alley I've got my eyes all over you baby
Oh baby
 
Oh the rhythm of my heart is beating like a drum
with the words "I love you" rolling off my tongue
No never will I roam for I know my place is home
where the ocean meets the sky I'll be sailing
I'll be sailing
 
Oh I've got lightning in my veins
shifting like the handle of a slot machine
Love may still exist in another place
I'm just yanking back the handle
no expression on my face
 
Oh the rhythm of my heart is beating like a drum
with the words "I love you" rolling off my tongue
Never will I roam for I know my place is home
where the ocean meets the sky
I'll be sailing
 
Oh the rhythm of my heart is beating like a drum
with the words "I love you" rolling off my tongue
No never will I roam for I know my place is home
where the ocean meets the sky
I'll be sailing
 
The rhythm of my heart is beating like a drum
with the words "I love you" rolling off my tongue
Never will I roam for I know my place is home
where the ocean meets the sky
I'll be sailing



 

venerdì 8 ottobre 2010

Steve Winwood LIVE - Milano 02/10/2010 - Can't find my way home

Ecco l'esecuzione milanese del bellissimo pezzo dell'esperienza BLIND FAITH (il supergruppo nato dopo lo scioglimento dei CREAM di Eric Clapton e di cui facevano parte lo stesso Clapton, Steve Winwood, Ginger Baker e Ric Grech).
L'unico loro album è datato 1969.
Signori, la MUSICA:

domenica 3 ottobre 2010

Steve Winwood LIVE - Milano 02/10/2010 - I miei concerti

Ieri sera al Teatro degli Arcimboldi ho visto il concerto dell'eterno ragazzo Steve Winwood: mi autocito (!?) e come dissi in sostanza per il concerto di John Fogerty, "62 anni e non sentirli!"
Stevie ha ancora tanta voglia di suonare e non mi è sembrato un concerto "marchetta". (Qui potete trovare la recensione del concerto fatta dall'amico , che cura un blog interessantissimo).
Certo rimane qualche perplessità musicale personale (la mancanza di un bassista, il grande uso dei fiati, l'invadenza del secondo percussionista e delle sue congas...), ma, ripeto, sono solo gusti personali. L'esibizione è stata di alto livello con ottimi musicisti.

Al solito lascio parlare la musica e inizio con uno dei brani a cui sono più affezionato da sempre, Dear Mr. Fantasy (datato 1967): qui Stevie abbandona le tastiere ed imbraccia una fidata Fender Stratocaster.
Rock on!!!


Ed ora il successo più successo che esista, datato 1966 (ha un anno meno di me!!!) Gimme some lovin'


Il rock ci conserva giovani!!!

Integrazione del 08/10/2010: Can't find my way home