"Fa che tutto sia fuoco dentro di me... davvero... fa che tutto sia fuoco dentro di me" (Litfiba)



giovedì 21 agosto 2014

The Chef con Jon Favreau


Sono stato attratto dal film per la presenza di attori di “nome” (Dustin Hoffmann, Robert Downey Jr., Scarlett Johanson), che in realtà poi sono stati utilizzati solo per ruoli secondari.

Curiosamente la trama mi sembrava richiamare un po’ RATATOUILLE, capolavoro Pixar di qualche anno fa.



La storia tratta di Carl, famoso chef, la cui attività viene stroncata dalla recensione negativa di un noto critico/blogger. Carl gli risponde per le rime utilizzando Twitter e lo sfida ad una nuova cena con relativa recensione. Purtroppo di cui non conosce bene le funzionalità del social network e quindi rende pubblica la sua diatriba con il critico/blogger.

La sfida però non può avere luogo in quanto il proprietario del ristorante dove lavora Carl non accetta il nuovo menù proposto e lo licenzia. Durante la serata il critico continuerà a postare su twitter le sue impressioni non sapendo che Carl non è in cucina, ma a casa a preparare comunque per sua intima soddisfazione il menù progettato.

Mentre continua a leggere i tweet pubblicati, Carl decide di recarsi al ristorante e affrontare il critico: la sua sfuriata finisce sul web e ogni possibilità di lavoro futura gli viene preclusa.



Su consiglio della ex moglie, decide di partire per Miami e aprire un chiosco di panini mobile su uno sgangherato furgoncino che rimette a nuovo con l’aiuto del figlio e di un fidato amico.

I suoi panini fanno faville e risalendo on the road verso la California ritrova un rapporto vero con il figlio decenne, che nel corso degli anni aveva perso.

Tornati in città anche il critico, che intanto ha venduto il proprio Blog per una vagonata di soldi, di nuovo colpito dall’abilità di Carl nell’inventare panini sublimi gli propone di diventare lo Chef del nuovo ristorante che ha appena rilevato. Carl ritrova anche l’amore per la sua ex-moglie e tutti vissero felici e contenti.

Mha, che dire?
Nella seconda parte il film mi sembra che si perda un po’, senza forse capire dove andare realmente a parare.

Tanti anni fa avevo visto sullo stesso argomento un film di Stephen Frears, che secondo me era riuscito meglio, forse anche perché alla base esisteva un buon romanzo di Roddy Doyle: “The Van”, in italiano “Due sulla strada”.



Raccontava di Brendan che nel 1989 si ritrova improvvisamente senza lavoro; decide allora di buttarsi sulla strada con un suo amico comprando un furgoncino per vendere il famoso fish and chips. Grazie ai successi insperati della nazionale irlandese ai mondiali di calcio di Italia 90, gli affari vanno a gonfie vele, mentre l’amicizia tra i due precipita in cattive acque fino a che il loro ristorante ambulante viene chiuso dall’ufficio di igiene. Ci sarà comunque un tentativo disperato di recuperare l’amicizia.
Questo si è un film che per me merita di essere visto!

Al prossimo film!

martedì 12 agosto 2014

Nano nano, piccolo grande Mork

Voglio ricordarti con la tua malinconica allegria in questo video del tuo amico Bobby McFerrin


 
 
Nano nano amico mio.
 


Wilco Johson/Roger Daltrey - Going Back Home


Una bellissima sorpresa questo disco che vede uniti gli sforzi di Wilko Johnson (già chitarrista nei settanta del gruppo Dr. Feelgood) e di Roger Daltrey, la mitica voce (e che voce!) degli Who.
E' un bell'album di rock/blues ben suonato e ben cantato, cosa posso volere di più?

Il video della canzone che dà il titolo all'album, è molto bello perché riprende immagini degli anni sessanta/settanta tra cui anche esibizioni di Roger con gli Who e di Wilco con i Dr. Feelgood.
Eccolo:

Going back home 

 

 
Poi ecco un altro video del brano usato come primo singolo:
 

I Keep It To Myself  




 
 
Se poi volete godere di un concerto completo dei nostri due eroi, eccovi una bella esibizione di qualche mese fa:
 


 
Evvai col blues!

lunedì 4 agosto 2014

Eric Clapton & Friends: The Breeze - An Appreciation of JJ Cale ovvero JJ Cale nella visione di Eric Clapton

Il blog riapre!
Ritorno raccontandovi le impressioni sul nuovo disco di Eric Clapton, dedicato ad uno dei suoi e miei miti musicali, e non solo credo: J.J. Cale.
Nel corso della sua carriera, questo misconosciuto musicista ha prodotto e fatto produrre vagonate di buona musica.
Lo stesso Clapton deve parte del suo successo di musicista a 2 cover di brani di J.J.: Cocaine e After Midnight.

Eric Clapton - Cocaine

Eric Clapton - After Midnight

 
Il disco può, tramite la notorietà di Clapton, contribuire ad espandere la conoscenza dell’artista, magari accedendo ai suoi dischi originali, essenziali per coglierne la delicata e malinconica essenza. Infatti nelle tracce del disco di Clapton e amici, a mia opinione, mi sembra che gli artisti diano una interpretazione di J.J. Cale mediata dalla visione che Clapton aveva di questo splendido musicista.

JJ Cale - After Midnight (live)

JJ Cale - Call me the breeze (album version)


Per il mio gusto personale l'unica presenza fedele al sentire musicale di JJ  mi sembra essere Mark Knopfler: ascoltando la terza traccia SOMEDAY e ascoltando subito dopo i primi 2 album dei DIRE STRAITS (soprattutto il secondo COMMUNIQUE') si capisce pienamente dove Mark trasse molte delle sue sensazioni musicali.

Mark Knopfler - SOMEDAY

 
SOMEDAY potrebbe essere tranquillamente una traccia dei primi due album dei DIRE STRAITS.

DIRE STRAITS - Single handed sailor (dall'album Communiquè)

 

Dopo aver detto ciò ecco quella che per me è la migliore cover mai fatta di un brano di J.J. Cale: call me the breeze eseguita fin dagli esordi dagli eroi del souther rock , i Lynyrd Skynyrd. Eccola suonata in una delle loro innumerevoli esibizioni dal vivo: J.J. in salsa Lynyrd, evvai col barbecue!!

LYNYRD SKYNYRD - Call me the breeze