"Fa che tutto sia fuoco dentro di me... davvero... fa che tutto sia fuoco dentro di me" (Litfiba)



domenica 23 ottobre 2011

Marco Simoncelli: il "Sic". R.I.P.

In meno di un mese è la quarta volta che cerco di scrivere qualche parola per una persona cara scomparsa. Come sempre è dura, ma ci provo...
Il "Sic".
Terribile è stato oggi assistere davanti alla TV al tuo incidente: non ho potuto non piangere.
Mi piacevi Marco.
Mi piacevi per la tua capigliatura: mi ricordavi come ero io alla tua età. Anche io per domare i riccioli sotto al casco usavo una fascetta.
Mi piacevi per come correvi.
Mi piacevi perchè avevi la moto nel cuore, nell'anima.
Mi mancherai Marco.
Continua a correre come sai tu e a a darci del gran gas: mi sei nel cuore.
Ciao.

mercoledì 19 ottobre 2011

"Per subito"

Quest'ultimo mese è stato devastante: ieri mentre guardavo i manifesti di ringraziamento che io e mia mamma abbiamo fatto affiggere per testimoniare il nostro affetto verso chi ci è stato vicino nel dolore per la perdita di mio papà, mi è cascato l'occhio sull'annuncio funebre sottostante. Riportava il nome del dirigente che mi ha "svezzato" durante uno dei miei primi incarichi lavorativi.
Era più di un capo: mi ha insegnato l'efficace modalità lavorativa che ancora oggi uso, ma soprattutto mi ha insegnato che dietro la burocrazia deve sempre essere ben presente l'uomo, la persona.
Mi ha fatto effetto vedere nei titoli di coda della vita di mio papà anche il "signor Nino": uniti quasi anche nel soprannome.
Tino e Nino.
Quando il "signor Nino" mi affidava un incarico mi diceva sempre: "non c'è fretta!".
Dopo pochi minuti compariva e mi chiedeva se avevo fatto: per questo avevo coniato il detto "per subito", giusto per non avere fretta.

Grazie anche a te "signor Nino", vedrai che con mio papà diventerete buoni amici.

domenica 9 ottobre 2011

Ciao papà

Ieri c'é stato il funerale di mio papà.
Non basterebbe un intero blog per raccontare tutto il buono che mi trasmesso.
La cerimonia è stata toccante e partecipata: molte persone volevano bene al mio papà, al "Tino".
Anche io ho voluto ricordarlo pubblicamente.
Le parole mi uscivano a fatica, lottavano contro le lacrime, ma volevo provare a raccontare agli altri il mio papà. Chiaro ognuno dei partecipanti aveva i suoi ricordi, ma volevo cercare di trasmettere la sensazione del buono che lui ha instillato in me: allo stesso modo, ieri, un pezzo di me se ne è andato insieme a lui.


Ora sei tranquillo e hai finito di soffrire.
Vivrai sempre in me.
Ciao papà.