Sono stato attratto dal film per la presenza di attori di “nome” (Dustin Hoffmann, Robert Downey Jr., Scarlett Johanson), che in realtà poi sono stati utilizzati solo per ruoli secondari.
Curiosamente
la trama mi sembrava richiamare un po’ RATATOUILLE, capolavoro
Pixar di qualche anno fa.
La storia tratta di Carl, famoso chef, la cui attività viene stroncata dalla recensione negativa di un noto critico/blogger. Carl gli risponde per le rime utilizzando Twitter e lo sfida ad una nuova cena con relativa recensione. Purtroppo di cui non conosce bene le funzionalità del social network e quindi rende pubblica la sua diatriba con il critico/blogger.
La
sfida però non può avere luogo in quanto il proprietario del
ristorante dove lavora Carl non accetta il nuovo menù proposto e lo
licenzia. Durante la serata il critico continuerà a postare su
twitter le sue impressioni non sapendo che Carl non è in cucina, ma
a casa a preparare comunque per sua intima soddisfazione il menù
progettato.
Mentre
continua a leggere i tweet pubblicati, Carl decide di recarsi al
ristorante e affrontare il critico: la sua sfuriata finisce sul web e
ogni possibilità di lavoro futura gli viene preclusa.
Su consiglio della ex moglie, decide di partire per Miami e aprire un chiosco di panini mobile su uno sgangherato furgoncino che rimette a nuovo con l’aiuto del figlio e di un fidato amico.
I
suoi panini fanno faville e risalendo on the road verso la California
ritrova un rapporto vero con il figlio decenne, che nel corso degli
anni aveva perso.
Tornati
in città anche il critico, che intanto ha venduto il proprio Blog
per una vagonata di soldi, di nuovo colpito dall’abilità di Carl
nell’inventare panini sublimi gli propone di diventare lo Chef del
nuovo ristorante che ha appena rilevato. Carl ritrova anche l’amore
per la sua ex-moglie e tutti vissero felici e contenti.
Mha,
che dire?
Nella
seconda parte il film mi sembra che si perda un po’, senza forse
capire dove andare realmente a parare.
Tanti
anni fa avevo visto sullo stesso argomento un film di Stephen Frears,
che secondo me era riuscito meglio, forse anche perché alla base
esisteva un buon romanzo di Roddy Doyle: “The Van”, in italiano
“Due sulla strada”.
Raccontava di Brendan che nel 1989 si ritrova improvvisamente senza lavoro; decide allora di buttarsi sulla strada con un suo amico comprando un furgoncino per vendere il famoso fish and chips. Grazie ai successi insperati della nazionale irlandese ai mondiali di calcio di Italia 90, gli affari vanno a gonfie vele, mentre l’amicizia tra i due precipita in cattive acque fino a che il loro ristorante ambulante viene chiuso dall’ufficio di igiene. Ci sarà comunque un tentativo disperato di recuperare l’amicizia.
Questo
si è un film che per me merita di essere visto!
Al prossimo film!
Al prossimo film!