E' il primo libro di Margaret Mazzantini che leggo. L'ho trovato forte come un pugno nello stomaco. Forse un poco disorientante all'inizio:è formato da un unico lungo capitolo che partendo da una cena tra i due protagonisti, Delia e Gaetano, ci conduce (a colpi di flashback che si sovrappongono al contemporaneo) a conoscere la storia del fallimento del loro matrimonio.
Il libro dopo una prima dedica a Sergio Castellitto, comincia con le parole della canzone "One" degli U2, che ci mette subito in contatto con il vero protagonista del romanzo: l'amore. L'amore in tutte le sue sfaccettature: quelle dolci, quelle sensuali, quelle violente.
Assistiamo inizialmente all'incontro tra le due solitudini dei protagonisti: si incontrano, si piacciono. Si amano di vero amore sensuale, fatto di umida fisicità. Un'impalcatura di umori per un'amore. Le fondamenta dell'unione sono però poco solide: vuoi il tran tran quotidiano, vuoi i normali scazzi di tutti i giorni, vuoi l'arrivo dei figli, vuoi la seguente abitudinarietà dei gesti amorosi e degli incontri sessuali, tutto insieme fa crollare il "sentire" dell'amore. Giorno dopo giorno si diventa alieni caduti per errore in una famiglia ostaggio di un bambino di 3 anni. Assorbire tutto ciò può anche scatenare violenza pura: una violenza che la Mazzantini ci fa toccare con mano: in poche righe riesce a farcela leggere e ci lascia raggelati (penso alle 8 righe in cui Delia afferra il figlio per la testa per fargliela poi sbattere contro una porta). Margaret è bravissima perchè riesce a rendere palpabile una sensazione così estrema.
La disfatta di questo amore non viene accettata serenamente e i due protagonisti continuano a lavorare per far crollare tutto con il maggior rumore possibile.
Il finale sancisce la separazione tra Delia e Gaetano ("poco da dire, poco da promettere") e ci lancia un monito: nessuno si salva da solo. Non chiudiamoci nei nostri egoismi, apriamoci agli altri, a quelli che ci stanno vicino. Ritroviamo il "sentire" e uniamolo a quello degli altri.
Per concludere volevo ringraziare Margaret: ti ho scoperto con questo libro, molto particolare e viscerale. Mi è entrato sottopelle vibrandomi dentro.
Spero di ritrovarti durante altri viaggi.
Bravo Sergio , mi piace e sembra molto interessante ..:-)
RispondiEliminaguarda, non avevo mai letto niente di suo e la sua scrittura "forte", mi è piaciuta moltissimo
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