"Fa che tutto sia fuoco dentro di me... davvero... fa che tutto sia fuoco dentro di me" (Litfiba)



venerdì 26 marzo 2010

Si può fare!

Lo spunto per queste poche righe me lo fornisce una vecchia canzone della PFM ascoltata dopo tanto tempo in questi ultimi giorni.
Molto coinvolgente è stata la serata di ieri organizzata da Santoro e trasmessa su web, su tv private e su sky.
Non si poteva rimanere insensibili e passivi dopo quello scempio della democrazia che è stato fatto in queste ultime settimane: proibire la messa in onda di alcune trasmissioni televisive con la scusa delle imminenti elezioni è stata una grave ( e greve!) iniziativa.
Uno dei momenti migliori della serata è stato l'intervento di Daniele Luttazzi e grazie all'amico blackoutotale vi posso proporre il video:


Mi è parso molto emozionante comunque vedere che c’è una parte del paese che non vuole subire passivamente; non si può lasciare che più della metà del paese si formi una coscienza politica tramite il TG5 o il TG1!
La lotta di oggi non è più quella di 40 anni fa: la lotta di oggi è far sì che tutti possano accedere alla totalità delle informazioni, alla totalità delle opinioni per potersi formare una “coscienza motivata”.
E questo passa anche tramite una riforma della RAI: come ha detto ieri una giornalista della BBC italo/inglese: “anche la BBC è servizio pubblico e si paga un canone, ma la BBC è per il popolo mentre la RAI è per la politica. I giornalisti devono poter fare domande senza paura e devono essere domande che fanno arrabbiare i politici.”
La speranza è che questa serata sia un piccolo/grande inizio di rinnovamento: il cittadino deve poter tornare a respirare “aria democratica”.
Impegnamoci tutti!
La voglia del fare!

giovedì 18 marzo 2010

I "miei" concerti: Stefano Bollani - Varese 10 Marzo 2010

Questa è la prima volta che vedo Stefano Bollani: ho scoperto un pianista fantasmagorico.
Il concerto era in favore della Fondaziona Francesca Rava N.P.H Onlus (http://www.nphitalia.org/) .
Orfanotrofi, ospedali, case d’accoglienza, scuole: N. P. H. opera in tutto il mondo a favore dei più piccoli, quindi oltre che ad assistere a una serata indimenticabile, ho potuto fare anche del bene.
Ammetto di non essere un intenditore, ma il concerto è stato godibilissimo: sono riuscito a fare solo un breve video con il telefono cellulare:




Bollani è musicista notevole ed eclettico ed in un concerto di Piano Solo deve essere così: ci ha trascinati fin dall'inizio. Mi ha ricordato che in fondo il pianoforte è uno strumento a corde, suonando in alcuni momenti con la mano sinistra la tastiera e con quella destra (protendendosi verso la coda del pianoforte) le nude corde corde del piano!
Repertorio variegato (Gershwin, musica brasiliana, Chopin, ragtime, composizioni proprie) con un bis stratosferico così composto: un medley di 10 pezzi scelti dal pubblico tra cui Heidi (!?), la Pantera Rosa, la canzone del Principe Emanuele Filiberto portata a Sanremo (in una versione da sbellicarsi), uno strumentale fascinoso e poi "Mafalda", composta da un giovane Bollani nei primi anni '90 per Fred Bongusto cantata rifacendogli il verso. Sembrava lui!!!
Grande Stefano Bollani, grazie per la serata: per la tua voglia di divertirti e di divertirci.
Massimo rispetto.

lunedì 15 marzo 2010

Mogadiscio: terra di nessuno dimenticata da tutti

Girovagando per i canali satellitari, mi è capitato l'altro giorno di imbattermi in un servizio fatto da 3 giornalisti freelance, sulla vita a Mogadiscio oggi.
Un uomo bianco che si avventuri in città senza scorta armata può rimanere vivo dai 3 ai 5 minuti. La città è in mano a bande armate di varie fazioni, le une in lotta con le altre; molti anziani parlano ancora italiano e così descrivono la situazione: "queste bande sono uscite anni fa dalla boscaglia e sono venute in città per rubare, uccidere e fottere le donne". Descrizione indubbiamente brutale ma che rende evidente lo stato delle cose: siamo di fronte ad una terra di nessuno, che noi tutti abbiamo dimenticato.
Queste sono immagini dell'anno scorso, ma ben poco è cambiato:


Il governo ufficiale riconosciuto dalla comunità internazionale, sopravvive asserragliato a Villa Italia (antico baluardo coloniale) difeso dall'esercito regolare. La radio ufficiale si trova nelle vicinanze ed impressionante è la fatiscenza degli impianti, tenuti assieme con il nastro isolante.
La marina militare è composta da 200 ufficiali e da 1000 reclute senza neanche una nave! Come possono arginare la piaga dei pirati somali?
Gli ufficiali intervistati anelano un intervento militare internazionale, anzi italiano, unica soluzione (secondo loro) possibile per far ritornare il paese alla normalità.
Tutti si sentono ignorati; è triste dirlo ma la mancanza di qualsiasi interesse a sfondo economico nel paese (minerali, petrolio ecc) fa si che tutti se ne dimentichino.
Anche Al Qaida tramite il movimento al-Shabaab si è infiltrata in Somalia.
Unica presenza internazionale sono 2000 militari di Africa Unita (l'unione di molti stati africani), che se ne stanno asseragliati nel loro accampamento sulla costa e ben poco possono fare per arginare la violenza a cui la popolazione sembra essersi assuefatta con un fatalismo per noi forse d'altri tempi (o forse no, visto come "lasciamo" mal governare il nostro paese...).
Si cerca rifugio nelle attività quotidiane (andare al mercato ecc.) alla disperata ricerca di una normalità che non esiste più.
Questa è Mogadiscio oggi.
Questa è la Somalia di domani dimenticata e abbandonata a se stessa.
Ma veramente possiamo solo guardare impotenti?