"Fa che tutto sia fuoco dentro di me... davvero... fa che tutto sia fuoco dentro di me" (Litfiba)



lunedì 15 marzo 2010

Mogadiscio: terra di nessuno dimenticata da tutti

Girovagando per i canali satellitari, mi è capitato l'altro giorno di imbattermi in un servizio fatto da 3 giornalisti freelance, sulla vita a Mogadiscio oggi.
Un uomo bianco che si avventuri in città senza scorta armata può rimanere vivo dai 3 ai 5 minuti. La città è in mano a bande armate di varie fazioni, le une in lotta con le altre; molti anziani parlano ancora italiano e così descrivono la situazione: "queste bande sono uscite anni fa dalla boscaglia e sono venute in città per rubare, uccidere e fottere le donne". Descrizione indubbiamente brutale ma che rende evidente lo stato delle cose: siamo di fronte ad una terra di nessuno, che noi tutti abbiamo dimenticato.
Queste sono immagini dell'anno scorso, ma ben poco è cambiato:


Il governo ufficiale riconosciuto dalla comunità internazionale, sopravvive asserragliato a Villa Italia (antico baluardo coloniale) difeso dall'esercito regolare. La radio ufficiale si trova nelle vicinanze ed impressionante è la fatiscenza degli impianti, tenuti assieme con il nastro isolante.
La marina militare è composta da 200 ufficiali e da 1000 reclute senza neanche una nave! Come possono arginare la piaga dei pirati somali?
Gli ufficiali intervistati anelano un intervento militare internazionale, anzi italiano, unica soluzione (secondo loro) possibile per far ritornare il paese alla normalità.
Tutti si sentono ignorati; è triste dirlo ma la mancanza di qualsiasi interesse a sfondo economico nel paese (minerali, petrolio ecc) fa si che tutti se ne dimentichino.
Anche Al Qaida tramite il movimento al-Shabaab si è infiltrata in Somalia.
Unica presenza internazionale sono 2000 militari di Africa Unita (l'unione di molti stati africani), che se ne stanno asseragliati nel loro accampamento sulla costa e ben poco possono fare per arginare la violenza a cui la popolazione sembra essersi assuefatta con un fatalismo per noi forse d'altri tempi (o forse no, visto come "lasciamo" mal governare il nostro paese...).
Si cerca rifugio nelle attività quotidiane (andare al mercato ecc.) alla disperata ricerca di una normalità che non esiste più.
Questa è Mogadiscio oggi.
Questa è la Somalia di domani dimenticata e abbandonata a se stessa.
Ma veramente possiamo solo guardare impotenti?

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