"Fa che tutto sia fuoco dentro di me... davvero... fa che tutto sia fuoco dentro di me" (Litfiba)



domenica 9 settembre 2012

Ford Mustang: l'automobile rappresenta quello che siamo veramente.

Sembrerebbe essere proprio questa la morale che pervade nel profondo il nuovo spot della FORD Mustang.
L'idea dei creativi forse è banale, ma le immagini, la musica e tutto il contesto creano qualcosa di modernamente evocativo. O forse di ancestralmente evocativo.

Poi a me la FORD Mustang è sempre piaciuta tantissimo...

domenica 8 luglio 2012

Neil Young: Americana. Il feedback di chitarra elettrica fondamento di democrazia

Finalmente!
Torna il grande Neil Young e i suoi "desperados" dei Crazy Horse.
L'idea magari non è nuova. però funziona alla grande.
Il nostro decide di fare suoi alcuni "traditional" della musica americana, e nel calderone ci può anche stare l'inno inglese legato alla lotta per l'indipendenza statunitense.
I classici brani sono destrutturati e riletti con spirito garage, come solo Neil da buon papà del grunge, riesce a fare.
Il risultato è goduriosissimo: il vecchio diesel sputacchiante si mette in moto e elargisce subito la sua coppia mostruosa. Fedback di chitarre e ritmo rulleggiante a gogo a piene mani.
Anche se conoscete i refrain delle canzoni proposte, la sfida è riconoscerle: mi immagino dal vivo quali lunghe cavalcate psichedeliche potranno produrre!!

Oh Susanna


Clementine


Jesus Chariots


God Save the Queen


Disco da avere assolutamente e da mettere a tutto volume in cuffia, auto e in ogni dove, per far sentire al mondo che in fondo il rock pulsa ancora e che fino a quando ci sarà un feedback di chitarra il divertimento sarà assicurato.

martedì 26 giugno 2012

Marley: il film

Che bel film: tutta la vita del grande Bob Marley raccontata tramite interviste a parenti, amici inframezzate da spezzoni di brani eseguiti dal vivo filmini super 8 e professionali d'epoca.
La continua ricerca delle radici africane che troverà sfogo nel concerto del 1979 per l'indipendenza dello Zimbabwe. Il credo religioso di Bob che ha la precedenza su tutto, la ricerca della pace e dell'unità per la  razza umana; la voglia di cambiare le cose con la musica; l'amore per la sua Jamaica; gli ultimi mesi alle prese con il cancro che lo sta divorando.

Tutto questo si può trovare in questo splendido docufilm di 2 ore e mezza. Splendidi i titoli di coda dove il regista ci fa capire che la musica di Bob gli è sopravvissuta e rimane attualissima nella sua ricerca di giustizia, uguaglianza e amore.
La musica vince. Sempre.

domenica 27 maggio 2012

Carlo Verdone - La casa sopra i portici. Vivere con Jimi Hendrix nell'anima


Un bel libro che ci fa entrare direttamente nei ricordi più intimi di Carlo Verdone.
La cessione al Vaticano della casa che fino dal 1930 apparteneva alla famiglia di Carlo, costituisce l'inizio di una vera e propria immersione nelle sensazioni dell'autore.
Questa casa ha da sempre rappresentato un vero e proprio maelström di arte e cultura: il padre del nostro infatti era professore universitario e critico cinematografico e quindi registi, pittori, attori, artisti di tutti i generi hanno da sempre animato "la casa sopra i portici".
Molti sono gli episodi divertenti (tra tutti ricorderei l'episodio di Christian De Sica che si reca a casa Verdone per chiedere in sposa la giovane sorella di Carlo oppure l'impagabile esperienza dell'incontro con un regista dell'underground statunitense a cui l'autore cerca di far apprezzare, senza riuscirci,  i suoi primi esperimenti cinematografici e che si presenterà in casa ubriaco e puzzolente).
Molti sono anche gli episodi tristi (la morte prima della madre e poi del padre di Carlo).
In pratica, la vita.
Evocativa la solitudine che l'autore dichiara di aver volontariamente e spesso cercato nella stanze di questa "grande" casa.
Se tutte queste sensazioni non mi fossero bastate, il finale è puramente psichedelico: con il sottofondo delle parole del brano di Jimi Hendrix "Are You Experienced" Carlo ci lancia a capofitto in una carrellata degli ambienti casalinghi oramai svuotati di tutti i mobili. Vi consiglio di munirvi di cuffiette e di spararvi il brano nelle orecchie a tutto volume mentre leggete le ultime pagine del libro, diventerete un tutt'uno con Jimi e con il sentire dell'autore.
Questa musica ha permeato la sua anima (e non solo la sua , vero?) mentre diventava grande, ed è vero amore questo omaggio finale.
Grande Carlo e grande Jimi, of course.

JIMI HENDRIX: are you experienced?

mercoledì 18 aprile 2012

DIAZ: un film che scuote la coscienza

Grande film di denuncia.
Ammetto che gli accadimenti che stanno alla base del film, li ho sempre un pò trascurati: quando avvenirono nel 2001 ero in viaggio in Norvegia e lì arrivavano un poco attutiti.
Questa pellicola me li fa rivivere in prima persona.
Lo sgombero della scuola DIAZ durante il G8 di Genova mi viene fatto rivivere  usando, a volte, anche filmati originali di quei caotici giorni.
Si basa sugli atti processuali che nel 2010 hanno portato alla condanna di alcuni poliziotti anche se la maggioranza rimane impunita.


Sono uscito scosso, ma ho visto che era una sensazione comune agli spettatori che defluivano dalla sala. Le scene di tortura (si, tortura è proprio la parola giusta...) avvenute nella Caserma di Bolzaneto, lasciano il segno. Un segno sanguinante come i corpi  dei giovani e meno giovani martoriati dalla Polizia.
Il film non assolve i Black Block, anzi! Però chi alloggiava alla scuola Diaz di Genova non era Black Block: la violenza svoltasi tra quelle mura e successivamente non trova nessuna giustificazione e anche nel film qualche appartenente alle forze dell'ordine se ne rende ben conto...
Film da vedere, per cercare di comprendere meglio quello che successe a Genova, quando come tante altre volte le tenebre della violenza hanno offuscato la ragione dell'uomo.

PER DOCUMENTARSI:

Video originale girato durante l'assalto alla scuola e appena dopo:


Qui invece trovate alcune testimonianze raccolte dai PM di Genova.

domenica 1 aprile 2012

Regis de Sa Moreira - il libraio

Libro da maneggiare con cura, come tutte le piccole cose preziose.
Le sue poco più di 100 pagine non devono trarre in inganno: non è un libro "veloce" deve essere assaporato frase per frase, parola per parola. Provo a raccontare qualche sensazione raccolta qua e la tra le pagine, certo che negli altri lettori l'autore ne avrà suscitate altre, molto diverse. Prima di iniziare ringrazio però un libraio in "carne e ossa". Il libraio della libreria Margaroli di Verbania (qui il loro sito) che con un curioso foglietto giallo, mi ha fatto scoprire questo gioiellino.

Un uomo, il nostro libraio, che si fa libro per comunicare con le persone che ama: non parla, non scrive, non telefona ai suoi cari, ma strappa pagine di libri che poi invia per posta. I libri a cui ha strappato le pagine vengono riposti amorevolmente, come malati di un lebbrosario da curare.

Un uomo che rappresenta la nostra voglia di leggere: una voglia compulsiva pronta al possesso fisico.

Un uomo che mette al bando i "non lettori": chi non assapora il piacere del libro deve rimanere apolide, non ha diritto di cittadinanza nel paese dei libri.

Un uomo capace di apprezzare la noia di un libro: anche lei può fare capolino, solo però fino al prossimo libro interessante!

Un uomo svuotato: dalle vita, dalle donne, dagli uomini, dai libri. La sofferenza può farti passare la voglia di donarti. Ma è giusto rinunciare? No, bisogna continuare a... leggere! Non dobbiamo lasciarci vivere, usciamo dal libro e costruiamo libri futuri, senza nessuna incertezza.

Un uomo, il libraio; una vita, la libreria; noi, i libri.

Un uomo legge per dimenticare o per pensare? Forse legge per sognare...
Sognare l'ultimo libro, quello dato all'ultimo cliente  che uscendo delicatamente dalla libreria non fa scattare la suoneria della porta. E se i libri si sognano gli uni con gli altri il libraio può aprire il suo libro interiore e finalmente correre a leggere l'ultima pagina, conscio che sarà la più bella e che sarà quella che darà significato a tutti i libri letti.

sabato 17 marzo 2012

Eurythmics vs Marilyn Manson: Sweet Dreams (il fascino delle cover episodio n.5)

Eurytmics 1983
Un altro ricordo affettuoso di quella mitica stagione televisiva che mi portò in dono il programma "Mr. fantasy" condotto su Raiuno da Carlo Massarini.
Un gioiello che ricevetti in dono fu il brano "Sweet Dreams" degli Eurytmics con cui si rivelarono il talento di Dave Stewart e la bravura di Annie Lennox.
Mi faranno compagnia con i loro pezzi per ancora tanti anni, ma con quel primo brano mi ammaliarono.
Nel video originale colpiscono il fascino androgino di Annie e l'imperturbabilità di Dave:


In questi giorni questo  trailer di un fu film in uscita ("la furia dei titani" seguito di "scontro di titani")


mi ha fatto tornare in mente la cover del brano fatta da Marilyn Manson nel 1995:


Ragazzi!!!
Qui il fascino della cover diventa perverso.
Diventa disturbante e deviante.
Il brano però si presta e regge bene la disgregazione a cui viene sottoposto da Manson.
Quale preferire?

giovedì 15 marzo 2012

John Carter di Marte: le letture fatte da ragazzo si materializzano sul grande schermo

Sono stato al cinema a vedere il nuovo film prodotto dalla Disney, tratto dai romanzi del ciclo di marte (in particolare "A Princess of Mars" del 1912) scritti da Edgar Rice Burroughs (il creatore di Tarzan) nei primi anni del 1900.


Gli autori della pellicola sono stati bravissimi perchè hanno saputo ricreare il clima che si respirava nei romanzi del ciclo: un sapore di tecnologia aliena e arcaica.
John Carter è un ufficiale Sudista che dopo la guerra di secessione viene catapultato su marte e si trova nel bel mezzo di un'altra guerra civile: questa volta ne uscirà vittorioso, scegliendo di restare su marte.
Vorrei qui ricordare anche i fumetti della Marvel della fine degli anni '70, che hanno sicuramente trasmesso un'eredità visiva alla pellicola.
Chiaramente è un film di fantascienza d'azione (la versione in 3d è spettacolare e il tempo vola in un attimo...), ma la scena che più mi è rimasta impressa è quella di una frenetica battaglia dove il nostro eroe mena fendenti a destra e a manca alternata alle immagini di John Carter che seppellisce  moglie e figlioletto trucidati dai soldati nordisti.
Film da vedere al cinema nella magia del buio della sala, come sempre.

domenica 11 marzo 2012

LITFIBA live @ Forum di Assago 06/03/2012 - i "miei" concerti

Se il disco uscito a gennaio di quest'anno, mi aveva lasciato un po' di amaro in bocca, l'esplosivo concerto dell'altra sera (come quello del 2010 che racconto qui) mi ha confermato che i LITFIBA sono stati e restano una delle migliori espressioni del Rock made in italy.
Il Forum di Assago è bello gremito e noi spettatori caldissimi. Il parterre ha pogato per 2 ore e le gradnate non sono state da meno in quanto ad "agitazione".
Piero è rimasto un animale da palcoscenico inarrivabile e Ghigo l'anima chitarristica del gruppo: potente e lancinante come sempre.
Le frecciate ai potentati attuali e a quelli passati non sono mancate: il rock deve essere anche questo. Ci deve far continuare ad essere "teste pensanti" e tenerci lontani dalle "distrazioni di massa".
Su un lato del parterre è stato apposto uno striscione di Emergency che Piero ha ricordato alla fine di "Prima Guardia", deprecando i soldi buttati in spese militari che potrebbero essere meglio utilizzati: bravi LITFIBA!
lo striscione di Emergency
Il concerto è stato molto sudaticcio: il finale è stato poi d'altri tempi. Piero si è tolto il gilet e si è lanciato sul pubblico delle prime file!
E' anche per gesti come questo che abbiamo il rock nell'anima...
Adesso facciamo  parlare un pò la musica: ecco i video che ho girato.

Intro + lo squalo


Dimmi il nome


Prima guardia


Fiesta tosta


Rock on!!

lunedì 5 marzo 2012

Tarja Turunen Live @ Assago (Milano) 02/03/2012 - L'astro dei Nightwish splende ancora (senza di loro a metà)

il telo che copriva il palco prima del concerto
Finalmente sono riuscito ad assistere allo spettacolo della donna che mi ha affascinato di più in questi ultimi anni (sia musicalmente che come presenza scenica): Tarja Turunen.
Fino al 2005 era la cantante dei Nightwish, ma poi, per le tensioni che si erano create con gli altri componenti del gruppo, fu allontanata.
Negli anni e nei dischi realizzati assieme, i Nightwish con la voce di Tarja erano stati capaci di creare un unicuum innovativo e  inimitabile (qui un mio precedente articolo che ben rappresenta questo mix).
Separati purtroppo, a mio modesto parere, sia il gruppo che Tarja non sono stati per ora capaci di ricreare quell'impatto di sensazioni che sapevano far prorompere quando erano uniti.
Detto ciò, il concerto di Tarja è stata comunque una splendida occasione per ascoltare la sua inimitabile voce (splendido a tal proposito il set acustico piazzato a metà dello show); la sua presenza scenica poi è ammaliatrice. Anche in mezzo al pandemonio dei fan scatenati, non potevo non perdermi nei suoi splendidi occhi (questa volta giocava a mio favore l'ottima posizione: 4^ fila al Teatro della Luna di Assago).

Avevo con me solo la macchina fotografica e quindi i video realizzati sono un po' poveri qualitativamente.
Spero si riesca lo stesso ad apprezzare questa fantastica artista.
Spero col passare degli anni possa riunirsi ai suoi, una volta, amici Nightwish. Senza una componente, sia gli uni che l'altra si ritrovano ad essere come un disco che manca di  una parte della melodia: sono  qualcosa di meno straordinario e unico.
Please come back together!!!

I walk alone


Bless the child


Acoustic set (la parte più fascinosa dello show)


Over the hills and far away (la dedico a Gary Moore - R.I.P. - finalmente lassù con la tua gibson duetterai con Jimi)



... alla fine dello show Tarja ci ringrazia e noi ringraziamo lei...



Alla prossima angelo nordico...

domenica 26 febbraio 2012

War Horse: Steven Spielberg, la grande Hollywood e John Ford nell'anima

Il nuovo film di Spielberg ci fa fare un tuffo nel passato: ci riporta a contatto con i film epici della grande Hollywood. Non è un segreto che il nostro abbia sempre considerato John Ford un maestro per la gestione degli spazi aperti in una pellicola: devono primeggiare, ma mai dominare il sentimento. Il "sentire" deve rimanere il cuore della pellicola.



La storia segue le vicende di un cavallo inglese allevato con amore e tenacia nel Devon (qui la campagna inglese ricorda molto quella irlandese del classico di Ford "Un uomo tranquillo") da Albert, che se lo vede strappare a causa dell'inizio della Prima Guerra Mondiale. Joy (questo è il nome del cavallo) passa dalle mani Inglesi a quelle Tedesche e poi a quelle di una ragazza Francese. Vive mille peripezie, ma è sempre trattato con amore per quanto la violenza degli eventi lo permetta.
Quando tutto sembra perduto, quando il filo spinato delle trincee oltre a lacerare le carni sembra aver trafitto anche il cuore, nasce una nuova speranza, dolorosa ma nuova: Joy dopo 4 anni di guerra ritrova Albert e la pace riporta di nuovo la vita, quella vera, che sembrava dimenticata e sommersa dalla cattiveria dell'uomo.
Secondo me Spielberg è riuscito nel suo intento: ci ha dato un film epico.
E mi raccomando: da gustare al cinema su grande schermo, la magia è sempre lì, nel buio della sala.

domenica 19 febbraio 2012

Graziella Schazad vs A-Ah - "Take on me" il fascino delle cover (episodio n.4)


Grazie ad uno spot trasmesso in questi giorni da varie televisioni, ho scoperto Graziella Schazad: il suo disco "feel who i am" è veramente un gioiellino di acusticità e dolcezza. Graziella ha iniziato da piccolina a suonare chitarra e violino, ed i suoi suoni accarezzano con delicatezza pelle e anima.
A me è riuscita a far apprezzare la nota canzone degli anni '80 degli A-ah, che all'epoca vi dirò la verità, mi stava abbastanza antipatica!

Ecco il video della versione di Graziella:


Ed ecco la versione originale degli A-ah, che comunque a livello di fattura del video, devo dire, era comunque originalissima:


Al solito a voi la preferenza

mercoledì 25 gennaio 2012

Il silenzio dell'onda - Gianrico Carofiglio


Sono un appassionato della prima ora dei romanzi con protagonista l'Avvocato Guerrieri, così ben scritti da Gianrico Carofiglio.
Questo romanzo invece non ha per protagonista il simpatico avvocato, ma un Carabiniere: Roberto.
Un carabiniere mentalmente a pezzi dopo anni di lavoro da infiltrato nel narcotraffico.
Grazie all'aiuto di un bravo dottore, di un bambino e soprattutto grazie all'amore per Emma, si ritrova a sconfiggere i suoi fantasmi. Ritrova un se stesso che pensava perso, ma che tenacemente non ha mai voluto lasciare andare, perchè da buon surfista "un conto è aspettare l'onda, un conto è alzarsi sulla tavola quando arriva".
Grazie a un bambino ritroverà cosa vuol dire vivere: vivere per se e per gli altri.
Indimenticabile l'ultimo capitolo in cui Roberto torna, grazie al surf, a un sentire la vita, leggero, come una carezza di acqua sulla guancia. E a guardarlo c'è Emma, altra carezza della vita.

In conclusione mi è piaciuto: un ottimo Carofiglio. Consigliato.

domenica 15 gennaio 2012

Malastagione di F. Guccini e L. Macchiavelli


Buon anno a tutti.
Il primo post dell'anno è dedicato a un libro, uscito qualche mese fa ed opera della coppia Guccini e Macchiavelli.
Protagonista principale è un ispettore del Corpo Forestale che all'improvviso deve seguire le indagini di un omicidio.
La trama è abbastanza classica, ma quello che secondo me eleva il livello del romanzo è il borgo dell'appennino Emiliano in cui si svolgono gli accadimenti.
Diventa lui il vero protagonista, con le sue dinamiche sociali: tira i fili dei vari protagonisti della storia.
Per chi come me ha passato le lunghe vacanze estive sull'appennino (il mio era marchigiano, ma l'ho trovato somigliantissimo), è un tuffo nel passato, in ricordi che pensavo ormai sopiti.
Consigliato a tutti.